UN RAGGIO DI LUCE

Era il 20 agosto del 2018, una giornata che si apriva con il calore avvolgente del sole. Il cielo era dipinto di un azzurro intenso, senza una nuvola a contrastarlo. In quel piccolo paese, la vita seguiva il suo ritmo tranquillo, eppure, quel giorno, qualcosa di straordinario stava per accadere.

Nel cuore di questo borgo sonnacchioso viveva Giulia, una giovane donna con un’anima curiosa. Da tempo, sentiva che qualcosa stava cambiando dentro di lei, un’apertura della mente, come se fosse pronta a ricevere nuove esperienze. Era una sensazione che la accompagnava da giorni, e quel 20 agosto sembrava il momento perfetto per esplorare questa nuova prospettiva.

Decise di passeggiare per il paese, lasciandosi guidare dal calore del sole e dalle sue intuizioni. Lungo il percorso, incontrò Lorenzo, un vecchio amico d’infanzia. Con sorrisi sinceri e abbracci calorosi, si ritrovarono a parlare di tutto e di niente. Mentre il sole baciava la loro pelle, Giulia sentiva che quella conversazione stava aprendo porte nella sua mente, aprendola a nuove possibilità e prospettive.

Decisero di dirigere i loro passi verso una collina verde che sovrastava il paese, un luogo tranquillo e isolato. Seduti su un’antica coperta a quadri, guardarono il cielo azzurro e iniziarono a condividere i loro sogni, paure e aspirazioni. Il sole continuava a splendere, e Giulia sentiva che ogni raggio stava illuminando aspetti della sua vita che prima le erano sfuggiti.

Mentre parlavano, il vento leggero trasportava con sé il profumo dei fiori selvatici, creando un’atmosfera magica e intima. Improvvisamente, Lorenzo si avvicinò e posò un delicato bacio sulle labbra di Giulia. Quel gesto semplice e sincero sembrò suggellare un momento speciale, unione di emozioni e di connessione.

Il bacio fu come un’ancora che suggellò l’esperienza di Giulia a quel momento di apertura mentale. Si resero conto che la vita era fatta di questi momenti, di connessioni genuine e di aperture interiori. Mentre il sole iniziava a calare all’orizzonte, Giulia e Lorenzo rimasero lì, immersi in quel contesto di tranquillità e cambiamento. Quel 20 agosto del 2018 si rivelò essere un punto di svolta per Giulia. L’apertura della mente, il bacio sotto il sole e la condivisione di pensieri profondi con Lorenzo fecero sì che quella giornata diventasse indimenticabile. Da quel momento in poi, Giulia affrontò la vita con una nuova prospettiva, pronta ad accogliere le sfide e a godersi ogni singolo raggio di luce che la vita le offriva.

NON E’ MAI INIZIATO NIENTE, MA E’ SEMPRE FINITO TUTTO!

Capitolo 11 …MIA MADRE NON LO DEVE SAPERE!

Tuttavia, Gerardo è inquieto. Che cosa c’è? Sente una forte attrazione, o mancanza o nostalgia verso l’altro sesso. I suoi pensieri sono costantemente rivolti a questo. I sogni poi? Ci si può ben immaginare di che genere siano! Un giorno è andato a trovare il nonno, e durante il riposino post pranzo si è svegliato di soprassalto canticchiando “Celeste nostalgia” e pensando intensamente a Patrizia. E si è messo a piangere. Ritornando a casa ha assistito ad un’accesa discussione tra sua madre e suo marito… si è rotta anche una bottiglia.

Dopo qualche giorno si è rivisto con Patrizia. Hanno ancora tante cose da dirsi. Gerardo le vuole sempre tantissimo bene.

Finalmente arriva l’estate, e Gerardo vorrebbe riposare, ritemprare le forze anche in vista di ciò che lo attende, dato le scelte di vita che ha fatto. Ma, non è andata proprio così…infatti, ha vissuto un’esperienza alquanto particolare, che racconta bene la co-protagonista di questa vicenda, in una lunga lettera che Gerardo riceve alla fine di questa storia:

“Arrivo alle 12. Lui è venuto con noi perché mi doveva aiutare a studiare. La mattina del sabato non pensavo minimamente che poteva succedere qualcosa.

Domenica 16. Al risveglio, nel letto accanto a quello mio, c’era lui che dormiva. La mattina l’abbiamo trascorsa a studiare, dal momento che eravamo soli, io stavo poco bene e lui aveva il ginocchio malconcio. Alla fine abbiamo fatto una chiacchierata. Nel pomeriggio abbiamo studiato ancora. E la sera lo abbiamo convinto a venire con noi per conoscere le prime amicizie. Prima siamo stati a parlare vicino al mare e io seduta sulle sue gambe, ascoltavo ogni parola che diceva.

Lunedì 17. La mattina l’abbiamo trascorsa come quella precedente a studiare, e il pomeriggio siamo scesi a fare il bagno. La sera abbiamo parlato tantissimo e tra le parole e i discorsi ci sono stati dei baci affettuosi. E tutto ciò che ci stavamo dicendo doveva rimanere tra lui, me e il mare.

La notte ho fatto un sogno stranissimo. Immaginavo che lui mi venisse a baciare. Ma pensavo che era solamente un sogno. E non poteva accadere niente del genere tra me e lui.

Mercoledì 19. Di pomeriggio, mentre riposavo, si è venuto a sdraiare nel mio letto. E pensavo che non era possibile, forse stavo sognando davvero. Poi si è messo a scherzare. E dopo un pò si è alzato. La cosa fantastica è stata che lui mi abbracciava e mi dava dei bacetti piccolissimi. La notte tra mercoledì e giovedì mi sono alzata due volte e lui una volta. Quando è passato dal mio letto per tornare nel suo, si è fermato e mi ha dato un fantastico bacio. A questo punto è stata la fine totale, non ho più dormito. Comunque, la cosa meravigliosa è stata che non era un sogno, era tutta una fantastica realtà.

Sabato 22. Di mattina abbiamo studiato. E dopo siamo scesi in spiaggia a pranzo. Siamo arrivati a casa e abbiamo trovato la triste notizia che lunedì se ne sarebbe dovuto andare. Io sono scoppiata in un pianto al quale non ho saputo resistere. Di pomeriggio, ascoltando la musicassetta di Cocciante, il suo orologio in mano e il cuscino da stringere, ho pianto nuovamente, ma lui dormiva. Di sera siamo stati insieme fino a mezzanotte a parlare, e mi ha scritto un bellissimo biglietto.

Domenica 23 il risveglio è stato sempre più bello. Di pomeriggio siamo andati a messa e di sera a mezzanotte l’ho convinto a fare il bagno al mare. L’ho potuto abbracciare prima sulla sabbia e poi quando eravamo in acqua, e il bagno è stato solamente fantastico. Mi ha anche detto che aveva fatto una promessa e non lo potevo baciare.

Lunedì 24 mi sono svegliata prestissimo. Quando si è svegliato mi ha fatto cenno di andargli vicino e mi ha dato un bacio. Alle 15:45 parte il pullman per Palermo, così è finito tutto… è successo e basta.

Carissimo lettore, ti voglio bene tantissimo. Sei una persona fantastica, meravigliosa e soprattutto dolcissima. Parlare con te è bellissimo, fai passare tutti i pensieri e i problemi. Questi giorni li ricorderò con tanto piacere, ho scritto tutto… se ho dimenticato qualcosa mi dispiace. I momenti più belli della giornata erano i risvegli, con quei baci e le sere prima di andare a letto. Forse non è giusto che te lo dica, ma desidero che lo sappia: mi sarebbe piaciuto tantissimo stare con te, ma so che è impossibile. Scusami se ti ho creato casini. Di te mi rimangono una lattina, due cannucce, una conchiglia, dei foglietti con dei messaggi e tanti ricordi. Tantissimi abbracci e baci affettuosi, tua, Veronica.”

GP – TO BE CONTINUED

NON E’ MAI INIZIATO NIENTE, MA E’ SEMPRE FINITO TUTTO!

Capitolo 4: …I SOGNI SON DESIDERI?!

E, nella notte agitata, Gerardo sogna: “La scuola… vedevo una grande confusione e i ragazzi della mia classe che si agitavano correndo di qua e di là senza sapere perché e verso dove. In parrocchia… mi vedevo con Laura, una bambina che ho conosciuto giorni fa e che mi ha fatto una grande tenerezza mentre giocavo con lei…e con la speranza o la sensazione, non so, che fosse mia figlia. Dopo un po’ entra don Ignazio e inginocchiatosi davanti al Santissimo, pregava per la mia vocazione, perché non cambiassi idea. Un viaggio in Russia… eravamo io, Patrizia, Federico. Arriviamo in un albergo vecchissimo nel quale non si poteva neanche girare per i corridoi, tanto era la severità del regime. Soprattutto poi per i cristiani. Non troviamo la chiave della nostra camera, allora Federico va a cercarla da una parte dell’albergo, ma poi non la trova, mentre io e Patrizia trovatala entriamo. Uno spettacolo raccapricciante, la stanza sporchissima. Letti disfatti, pieni di ragnatele, una finestra, qualcosa che per terra si muoveva. “Che facciamo? Patrizia?”, le chiesi; “non lo so”, mi rispose. “Facciamo almeno uscire dalla finestra questa cosa?” Aperta la finestra, un’immensa folla sotto aspettava che qualcuno uscisse… io da solo o con Patrizia? “

Questo sogno esprime alcune delle preoccupazioni e incertezze che Gerardo ha riguardo la sua vocazione e la sua relazione con Patrizia. La scuola e la parrocchia potrebbero rappresentare la vita quotidiana e la sua fede. La confusione e l’agitazione dei compagni di classe potrebbero rappresentare paure e incertezze riguardo al futuro. La scena con Laura potrebbe esprimere il desiderio di avere una famiglia o di diventare padre. Il sacerdote che prega potrebbe rappresentare il sostegno e l’incoraggiamento della comunità religiosa. Il viaggio in Russia potrebbe rappresentare la paura o preoccupazione per le difficoltà o le sfide che si potrebbero incontrare lungo il percorso di vita. La scena nell’albergo potrebbe rappresentare la percezione della situazione come difficile e insicura, ma anche la capacità di superare le difficoltà insieme a Patrizia. La folla che aspetta fuori dalla finestra potrebbe rappresentare le aspettative degli altri e la pressione per prendere una decisione.

Nel tentativo di fermarsi a riflettere su quanto gli sta accadendo, Gerardo decide di fare un ritiro spirituale. Era inevitabile che pensasse a Patrizia. E come se non bastasse, Gerardo ha notato che, da un pò di tempo una ragazza, tale Marcella, nel modo di salutarlo, lo bacia sulle labbra. La prima volta non ci diede molta importanza, ma poi la cosa si faceva frequente, e allora? Ha cercato anche di porgere la guancia. Tuttavia Marcella ricercava le labbra. Un bacio è sempre un bacio! O no?!

L’unica certezza di Gerardo, per ora, è che non sa chi è e neanche cosa vuole essere.

Ennesima notte agitata, durante la quale sogna: “Dovevo entrare in noviziato e per farlo si doveva celebrare una particolare messa nella quale avrei proclamato le mie intenzioni e fatto i miei voti. Come in tutte le messe di questo tipo, una certa rilevanza assume il servizio liturgico. Io non ne azzeccavo una, sbagliavo tutto. Dovevo comunicarmi da me stesso, e invece di una prendevo due particole. Riponendo la pisside nel tabernacolo avevo problemi nel richiuderlo e così di seguito tante altre cose. E mi chiedevo, ma cosa faccio e perché non riesco a concentrarmi, perché mi comporto così?”

Evidentemente Gerardo vive una situazione di inadeguatezza o di insicurezza riguardo a un compito importante che si aspetta di svolgere. La celebrazione della messa e il servizio liturgico sono simboli di un impegno spirituale e sacro, quindi l’errore nell’esecuzione delle azioni potrebbe simboleggiare la paura di non essere all’altezza di questo impegno.

Come a rischiarare questo turbine di sensazioni, arriva una lettera: Se niente può far che si rinnovi all’erba il suo splendore e al fiore il suo profumo, della sorte funesta non ci duoleremo, ma godremo di quel che resta. (William Wordsworth) Ricetta dell’amicizia: Prendete un gruppo di persone di diversa origine, di differente natura, di differente altezza ed aspetto esteriore. Condite con una tazza di buona educazione, una tazza di gentilezza, una tazza di pazienza, due tazze colme di comprensione. Filtrate questa mistura allo scopo di togliere ogni particella di malizia, di amarezza e di egoismo. Aggiungete un pizzico di umorismo, una presa di bravura, una goccia di perdono, un pochino di personalità appassionata, un cucchiaio di compromesso, un cucchiaio di buon carattere, una bella manciata di benevolenza. Con questa ricetta raggiungerai di certo i tuoi scopi. (Anonimo)Ti voglio bene, immensamente. Lo so che lo sapevi già, ma ricordarlo ogni tanto non fa male. Patrizia.”

gp – to be continued