PARLARE CON LE COSE: è l’inizio della fine?!

C’era una volta una piccola cittadina circondata da boschi e colline, dove viveva una giovane donna di nome Isabella. Isabella era una persona solitaria e spesso si ritrovava a passeggiare nei boschi per godere della tranquillità della natura. Un giorno, durante una delle sue passeggiate, scoprì un antico libro nella radura di un albero. Il libro sembrava molto vecchio e misterioso, e Isabella non riuscì a resistere alla tentazione di aprirlo.

A mano a mano che leggeva le pagine ingiallite, Isabella scoprì che il libro parlava di un antico incantesimo che avrebbe permesso alle persone di comunicare con gli oggetti intorno a loro. Affascinata dalla prospettiva di connettersi con il mondo intorno a lei in modi nuovi e sorprendenti, Isabella decise di provare l’incantesimo.

Con grande cautela, seguì le istruzioni del libro e pronunciò le parole magiche. All’inizio, nulla sembrò cambiare. Tuttavia, col passare del tempo, Isabella iniziò a percepire una strana connessione con gli oggetti intorno a lei. Poteva sentire le loro “voci” e comprendere le loro “emozioni”.

Isabella era entusiasta di questa nuova abilità e trascorreva le sue giornate a conversare con alberi, fiori, pietre e persino oggetti inanimati nella sua casa.

Isabella, dopo aver scoperto la sua straordinaria abilità di comunicare con gli oggetti, si sentì come se avesse aperto una porta segreta verso un mondo magico e inesplorato. Con entusiasmo contagioso, iniziò a conversare con ogni oggetto nella sua casa, dando vita a una nuova forma di interazione.

Le tazze nella sua cucina rispondevano al tintinnio con piccoli sussurri di ringraziamento mentre versava il tè. Le sedie nella sua sala da pranzo sembravano cedere a un leggero abbraccio ogni volta che si sedeva per mangiare. Anche gli oggetti più insignificanti, come le chiavi e le penne, sembravano rivelare piccoli segreti e racconti del loro passato.

Isabella trasformò la sua casa in un luogo vivente, dove ogni oggetto aveva una voce e una personalità. Trascorreva ore a chiacchierare con i libri sulle sue mensole, che le raccontavano storie di mondi lontani e avventure passate. Le lampade nella sua stanza emettevano un bagliore caloroso quando Isabella le elogiava, mentre gli abiti nel suo armadio sembravano danzare leggermente quando li indossava.

Tuttavia, la gioia di Isabella cominciò a offuscarsi quando iniziarono a verificarsi strani eventi intorno a lei. La sua casa, inizialmente un luogo di calda accoglienza, sembrava reagire in modo imprevedibile alle sue conversazioni. Le luci tremolavano quando Isabella si concentrava su pensieri tristi, e gli oggetti sembravano gemere di fronte a emozioni negative.

Un giorno, mentre parlava con lo specchio nel suo bagno, Isabella udì una voce triste che le sussurrò dell’equilibrio fragile tra la realtà e il suo desiderio di connessione. Si rese conto che le sue conversazioni, sebbene affettuose, stavano alterando la natura stessa degli oggetti e del suo ambiente.

Realizzando il pericolo della situazione, Isabella decise di interrompere le sue interazioni e di ritornare alla normalità. Soffocando la tristezza, disse addio alle conversazioni con gli oggetti, cercando di ristabilire l’equilibrio nella sua casa. Lentamente, le strane manifestazioni smisero, e Isabella imparò che, anche se affascinante, la comunicazione con il mondo inanimato richiedeva una delicatezza e un rispetto che non aveva previsto all’inizio.

Tuttavia, pian piano, anche la cittadina dove Isabella viveva iniziò a sperimentare strane alterazioni climatiche, con tempeste improvvisate e cambiamenti imprevedibili nelle stagioni. Gli animali cominciarono a comportarsi in modo strano, come se fossero confusi e spaventati.

Un giorno, mentre conversava con un antico orologio da tasca, Isabella udì una voce flebile provenire dal libro che le aveva donato quell’abilità. La voce avvertì Isabella che il suo desiderio di connessione aveva squilibrato la natura stessa, portando a un disastro imminente.

Realizzando il suo errore, Isabella cercò disperatamente di annullare l’incantesimo, ma ormai era troppo tardi. La cittadina era sconvolta da eventi catastrofici, e Isabella si rese conto che la sua sete di connessione aveva portato al caos. Con il cuore pesante, Isabella decise di invertire l’incantesimo, sacrificando la sua abilità di comunicare con gli oggetti. Lentamente, la tranquillità tornò nei boschi e la natura riprese il suo corso normale. Isabella imparò la lezione che la connessione con il mondo intorno a noi richiede rispetto e equilibrio, e che ogni potere va gestito con saggezza.

c.i.a.o., gp

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