NON E’ MAI INIZIATO NIENTE, MA E’ SEMPRE FINITO TUTTO!

Capitolo 4: …I SOGNI SON DESIDERI?!

E, nella notte agitata, Gerardo sogna: “La scuola… vedevo una grande confusione e i ragazzi della mia classe che si agitavano correndo di qua e di là senza sapere perché e verso dove. In parrocchia… mi vedevo con Laura, una bambina che ho conosciuto giorni fa e che mi ha fatto una grande tenerezza mentre giocavo con lei…e con la speranza o la sensazione, non so, che fosse mia figlia. Dopo un po’ entra don Ignazio e inginocchiatosi davanti al Santissimo, pregava per la mia vocazione, perché non cambiassi idea. Un viaggio in Russia… eravamo io, Patrizia, Federico. Arriviamo in un albergo vecchissimo nel quale non si poteva neanche girare per i corridoi, tanto era la severità del regime. Soprattutto poi per i cristiani. Non troviamo la chiave della nostra camera, allora Federico va a cercarla da una parte dell’albergo, ma poi non la trova, mentre io e Patrizia trovatala entriamo. Uno spettacolo raccapricciante, la stanza sporchissima. Letti disfatti, pieni di ragnatele, una finestra, qualcosa che per terra si muoveva. “Che facciamo? Patrizia?”, le chiesi; “non lo so”, mi rispose. “Facciamo almeno uscire dalla finestra questa cosa?” Aperta la finestra, un’immensa folla sotto aspettava che qualcuno uscisse… io da solo o con Patrizia? “

Questo sogno esprime alcune delle preoccupazioni e incertezze che Gerardo ha riguardo la sua vocazione e la sua relazione con Patrizia. La scuola e la parrocchia potrebbero rappresentare la vita quotidiana e la sua fede. La confusione e l’agitazione dei compagni di classe potrebbero rappresentare paure e incertezze riguardo al futuro. La scena con Laura potrebbe esprimere il desiderio di avere una famiglia o di diventare padre. Il sacerdote che prega potrebbe rappresentare il sostegno e l’incoraggiamento della comunità religiosa. Il viaggio in Russia potrebbe rappresentare la paura o preoccupazione per le difficoltà o le sfide che si potrebbero incontrare lungo il percorso di vita. La scena nell’albergo potrebbe rappresentare la percezione della situazione come difficile e insicura, ma anche la capacità di superare le difficoltà insieme a Patrizia. La folla che aspetta fuori dalla finestra potrebbe rappresentare le aspettative degli altri e la pressione per prendere una decisione.

Nel tentativo di fermarsi a riflettere su quanto gli sta accadendo, Gerardo decide di fare un ritiro spirituale. Era inevitabile che pensasse a Patrizia. E come se non bastasse, Gerardo ha notato che, da un pò di tempo una ragazza, tale Marcella, nel modo di salutarlo, lo bacia sulle labbra. La prima volta non ci diede molta importanza, ma poi la cosa si faceva frequente, e allora? Ha cercato anche di porgere la guancia. Tuttavia Marcella ricercava le labbra. Un bacio è sempre un bacio! O no?!

L’unica certezza di Gerardo, per ora, è che non sa chi è e neanche cosa vuole essere.

Ennesima notte agitata, durante la quale sogna: “Dovevo entrare in noviziato e per farlo si doveva celebrare una particolare messa nella quale avrei proclamato le mie intenzioni e fatto i miei voti. Come in tutte le messe di questo tipo, una certa rilevanza assume il servizio liturgico. Io non ne azzeccavo una, sbagliavo tutto. Dovevo comunicarmi da me stesso, e invece di una prendevo due particole. Riponendo la pisside nel tabernacolo avevo problemi nel richiuderlo e così di seguito tante altre cose. E mi chiedevo, ma cosa faccio e perché non riesco a concentrarmi, perché mi comporto così?”

Evidentemente Gerardo vive una situazione di inadeguatezza o di insicurezza riguardo a un compito importante che si aspetta di svolgere. La celebrazione della messa e il servizio liturgico sono simboli di un impegno spirituale e sacro, quindi l’errore nell’esecuzione delle azioni potrebbe simboleggiare la paura di non essere all’altezza di questo impegno.

Come a rischiarare questo turbine di sensazioni, arriva una lettera: Se niente può far che si rinnovi all’erba il suo splendore e al fiore il suo profumo, della sorte funesta non ci duoleremo, ma godremo di quel che resta. (William Wordsworth) Ricetta dell’amicizia: Prendete un gruppo di persone di diversa origine, di differente natura, di differente altezza ed aspetto esteriore. Condite con una tazza di buona educazione, una tazza di gentilezza, una tazza di pazienza, due tazze colme di comprensione. Filtrate questa mistura allo scopo di togliere ogni particella di malizia, di amarezza e di egoismo. Aggiungete un pizzico di umorismo, una presa di bravura, una goccia di perdono, un pochino di personalità appassionata, un cucchiaio di compromesso, un cucchiaio di buon carattere, una bella manciata di benevolenza. Con questa ricetta raggiungerai di certo i tuoi scopi. (Anonimo)Ti voglio bene, immensamente. Lo so che lo sapevi già, ma ricordarlo ogni tanto non fa male. Patrizia.”

gp – to be continued

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