NON E’ MAI INIZIATO NIENTE, MA E’ SEMPRE FINITO TUTTO!

Capitolo 3: …MA TU CHI SEI?!

Anche Patrizia sta attraversando un periodo difficile. Si sente confusa e in bilico sul filo di un rasoio e si dispiace di avere in qualche modo coinvolto anche Gerardo. Vorrebbe che la loro amicizia fosse qualcosa di speciale e disinteressato, ma allo stesso tempo si rende conto che i sentimenti possono essere complessi e difficili da gestire. Tutto questo, si evince da una delle tante lettere che Patrizia gli scrive:

Era inevitabile che facessi soffrire pure te. Mancavi solo tu alla schiera dei cuori infranti. Quanto sono cattiva? Il vero fatto è questo: che mi ero illusa che il nostro rapporto avrebbe potuto essere qualcosa di speciale. E cioè? Forse si potrebbe dire un rapporto platonico…Qualcosa che era amore, ma non sotto tutti gli aspetti. Qualcosa più altruistico e disinteressato dell’amore.

La più alta forma di riguardo tra esseri umani è l’amicizia. Quando entra l’amore, l’amicizia esce, scrive Alberoni.

Il vero amico dà senza chiedere, riceve senza domandare. Mi ero illusa che tra noi potesse esistere un miracolo del genere. Che in effetti c’è stato, c’è ancora e spero rimarrà sempre, spero.

In questo momento sto pensando un sacco di canzoni. Per esempio “Soli, io e te” di Lucio Dalla ,che dice: “Obbligati tra la gente, buttati lì per caso, vivi, ma per niente. Ma perché non ci fermiamo faccia a faccia. Per sentirci abbandonati sempre più liberi, padroni di niente.”

Ho sbagliato a dimostrarti fino a che punto ti volevo bene. Dimmi ti prego cosa devo fare?

Ma perché mi sembra qualcosa di più grande di me, di noi? Forse perché mi aspettavo da te qualcosa più grande di te. Il rapporto che vorrei ci fosse tra noi, forse, è una cosa soprannaturale. Insomma, quando un ragazzo e una ragazza sono veramente amici e si vogliono bene sul serio come amici, si impara a conoscere le reazioni dell’altra persona. E’ inevitabile che uno dei due provi dei sentimenti più profondi per l’altra persona, che forse alla fine diventa amore.

Io devo dire, con enorme sincerità, che non ho mai pensato a te in quel senso. Quando penso a te ti penso come mio fratellino più piccolo, come una persona bisognosa di tutta la protezione, l’affetto di cui sei sempre stato carente. Per questo, ti ho dato tutta me stessa e non ho mai dispensato nulla di me per te. Ti ho dato tutto quello che potevo, per me sei di più di un fratello. Ma non posso dire di provare amore per te, intendo come attrazione fisica. Per me è qualcosa di più, che trascende tutto questo. Però nella realtà, forse quello che ho da dirti si può ridurre a un pugno di mosche, perché in fondo, all’atto pratico, non mi sento di darti nulla. Non mi sento… come non mi sento di prometterti nulla per il futuro, così come voglio che tu non speri minimamente nulla.

C’è un’altra canzone che fa per te… “amico, io non mi stanco mai di soffrire. Che è un tuo silenzio, un dubbio tuo mi fa morire, ma cosa importa? Tristi o felici, tanto siamo amici.” Ricordatelo sempre questo. Penso che se adesso dovessi perdere anche te mi spezzerei in due. Ci tengo troppo a te. Come non ho mai tenuto a nessuno e spero sul serio di capire realmente me stessa. Ti prego, adesso mi devi aiutare più che puoi.

Sto passando un periodo della mia vita in bilico sul filo del rasoio. E mi dispiace che, volente o nolente, ne sei stato coinvolto. Vorrei parlarti sempre di cose belle, ma sono così poche nella mia vita. Ma l’amicizia serve anche a condividere le cose brutte, non è così?! Ti prego, dimmi di si. Io penso che ci troviamo entrambi in una situazione molto difficile da affrontare. E’ in simili momenti in cui tu hai bisogno di una persona che ti capisca, che ti dimostri il suo affetto, e si dimostri disponibile con te. È facile avere gli occhi appannati e scambiare un semplicissimo affetto o una normale amicizia per amore, non trovi? Per esempio, in questo momento così brutto della mia vita, io ho trovato sostegno solo dalla tua amicizia, e dal tuo affetto per me. E spesso sai più di quello che credi. Ho provato un tale trasporto per te, che mi sono chiesta se quello che provavo per te era amore… ma poi? No, non poteva essere amore. Penso che non riuscirò mai a provare amore fisico per una persona che amo in un altro senso, capisci? Ti prego, capisci perché penso di avere davvero bisogno di te, del tuo sostegno, del tuo affetto, del tuo aiuto prezioso, del tuo incoraggiamento per affrontare le difficoltà, di tutto te stesso. Io non so se tu ne sarai capace, se ne avrai voglia, se sarai disposto a tanto. Però voglio che tu sappia una cosa: che nel momento in cui non ti sentirai più di farlo, lo accetterò. Sì, è una specie di patto.

Ti chiedo tanto, è vero, ma sono pronta a darti altrettanto. Non ti ho mai chiesto niente, adesso forse ti sto chiedendo troppo, perdonami se puoi! Anche se c’è un tale che dice “amare significa non dover mai dire mi dispiace”. Spero solamente che tutto questo basti a dimostrarti che per me non è cambiato nulla e non cambierà mai. Penso sia inutile ricordarti quanto tengo a te. Tua per sempre,  Patrizia.

Nel frattempo, Gerardo sta riflettendo su come la sua decisione di entrare in seminario possa influire sul suo rapporto con Patrizia. È normale avere questi pensieri e dubbi, soprattutto quando si tratta di una relazione importante e significativa. Vorrebbe parlare apertamente con Patrizia delle sue preoccupazioni e cercare di capire come entrambi possono affrontare questa situazione, insieme. È importante essere onesti e sinceri l’uno con l’altro per capire se questo amore è abbastanza forte per superare queste difficoltà. E nella testa gli frullano frammenti di canzoni…del tipo: “Un giorno me ne andai. Mai più ti ritrovai. E niente ti portai per mio ricordo”, e anche “lei mi amò, tu l’amasti, io no. Il verbo coniugandosi ci allontanò”.

Gerardo lotta con i suoi sentimenti per Patrizia, mentre considera la sua chiamata al sacerdozio. È normale avere questi tipi di conflitti interiori quando si tratta di prendere decisioni importanti nella vita.

Ma l’amore per Patrizia e il desiderio di Gerardo di rispondere alla chiamata al sacerdozio non sono necessariamente in contrasto l’uno con l’altro. L’amore vero e autentico per qualcuno non significa necessariamente avere una relazione “romantica”, ma piuttosto significa desiderare il ben-essere della persona amata… o no?!

Come sacerdote Gerardo potrebbe continuare ad amare Patrizia e a pregare per lei, anche se la relazione necessariamente cambierà. E’ importante che Gerardo parli apertamente con Patrizia e con il suo direttore spirituale per capire come gestire questi sentimenti e per capire come procedere nella sua chiamata al sacerdozio.

gp – to be continued

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